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Post-credit scene

Se hai ricevuto questa newsletter via email ti sarai accorto che il sottotitolo originale era "e l'invasione dei distributori di pizza automatici".

Praticamente è diventato uno spoiler di una delle prossime newsletter, perché era un argomento che volevo trattare in questo numero, ma poi mi è uscita talmente lunga che ho tagliato tutto alla fine e ho chiuso per la pubblicazione.

Solo che nella fretta di pubblicare ho dimenticato di cambiare il sottotitolo... 😅

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set 24, 2023Messo Mi piace da Giuseppe A. D'Angelo

Sono sorpresa. O no?😂

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Ahahaha maledetta! 😅

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set 27, 2023Messo Mi piace da Giuseppe A. D'Angelo

Al momento della mia dipartita da Napoli, nel 2003 camminavo in una spaccanapoli semideserta, oggi non riesci a fare un passo senza urtare il gomito con qualcun altro... i negozianti ti coccolavano anche se spendevi 10 euro, i napoletani erano i loro unici clienti e bisognava trattarli bene., oggi dai quasi fastidio perchè c'è il turista che sicuramente spenderà molto più di te.... per andare a vedere il cristo velato bastava presentarsi alla biglietteria e in un attimo eri dentro, oggi devi prenotare un anno prima..... le bancarelle ti permettevano di comprare a prezzi stracciati oggetti utili come cinture, marsupi, libri usati, oggi sono sparite perchè poco decorose.... Potrei continuare con gli esempi ma credo di aver reso l'idea, perciò se lo chiedete a me rispondo egoisticamente e provocatoriamente: "ridatemi la mia Napoli degli anni 90!".

Ma ovviamente bisogna fare un discorso asettico e oggettivamente è preferibile la Napoli "invasa" a quella "invisa"... intanto credo che già oggi quei mestieri legati al turismo si possono esercitare nella propria città invece di doverli fare necessariamente da emigrante e l'auspicio e che a tendere anche professioni specialistiche e carriere possano realizzarsi restando (se lo si vuole ovviamente) nel luogo natio. Siamo (e inconsciamente metto la prima persona perchè mi sento ancora parte di questa città) sulla strada giusta? Difficile dirlo.... come hai detto tu il traino principale è stata la pizza in primis e poi il cibo a tutto tondo... due domeniche fa ero nel treno da Napoli per Roma, dietro di me due signore con accento settentrionale hanno attaccato bottone con una signora napoletana, solite domande di rito, quando siete arrivate, vie è piaciuto, cosa avete fatto, ebbene la risposta è stata la descrizione di 4 giorni di magnate (erano arrivate il giovedì)!!! Ora non credo che non avessero visitato anche siti culturali (almeno lo spero) ma il fatto che questi fossero poco interessanti da raccontare rispetto al cibo la dice lunga. Il rischio è proprio quella di appiattirsi su questo tipo di appeal (passando da uno stereotipo all'altro, magari meno negativo ma pur sempre stereotipo) e perdere l'occasione di mostrare a chi viene da fuori che la nostra offerta può essere tranquillamente a 360°, che poi è un po' quello che dicevano nel video (e anche tu in varie occasioni ci hai tenuto a ribadire che il napoletano non è sempre quella figura incisa nell'immaginario collettivo). Non so se questo sta avvenendo e in quale misura, non so se i turisti, inizialmente attratti dal cibo tornano a casa con un arricchimento più generale rispetto alle attese, ma spero che si capisca che gli sforzi devono essere indirizzati in questa direzione.

Ho scritto un papiello, spero di non tediare chi eventualmente leggerà il commento.... :-)

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Hai scritto praticamente una seconda newsletter! 😄 Un contributo bellissimo, lo integrerò nella versione audio che farò per il podcast (mi è piaciuto tantissimo il passaggio "da invisa a invasa")

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set 24, 2023Messo Mi piace da Giuseppe A. D'Angelo

Per rispondere alla tua domanda, non penso stia uccidendo Napoli, che sta godendo di una golden age nuova (meritata). Penso e credo ad una segmentazione del turismo e del turista. C’è l’opportunità per il napoletano di emergere oltre il macchiettismo, oltre lo stereotipo, l’ultima parola sta a lui. Incredibile come le piattaforme social stiano diventando così pervasive da uscire dal

Perimetro dei bit, influendo in modo così concreto su turismo, città , territori. Una tridimensionalità. Non è un caso se i casi virali di tik tok si concentrano in larga scala su Napoli

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Completamente d'accordo. "Uccidere" era un termine un po' clickbait che voleva invogliare alla lettura di un'analisi più lunga e complessa (e per niente completa). Io spero solo che questa età d'oro del turismo non finisca, ma si stabilizzi in qualcosa di più controllato, altrimenti avremmo solo goduto di un picco che avrà poi lasciato danni irreparabili (anche se i turisti non tornano, i prezzi poi difficilmente calano). Ci hai visto lungo sul fenomeno TikTok, non solo nel cibo ma in diversi topic i fenomeni più interessanti sono nel napoletano.

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