Ti voglio tranquillizzare: se ricevi questa mail non è perché qualcuno si è venduto il tuo indirizzo. C’è un solo motivo, ben preciso: è che ami la pizza.
A un certo punto della tua vita (o, più precisamente, negli ultimi due anni) hai effettuato l’iscrizione alla newsletter di un blogghettino chiamato Pizza DIXIT. Oppure hai cominciato a seguire un podcast chiamato Che Pizza, e hai dato la tua mail in un sondaggio. Nell’uno o nell’altro caso, ti dò con piacere il benvenuto, sempre che tu non abbia già cancellato questa mail.
Se non l’hai ancora fatto, forse ti starai chiedendo: cos’è sta roba chiamata “C’è pizza”? Risposta breve: una newsletter sulla pizza. Risposta un po’ più lunga: una sorta di contenitore dove raccoglierò, a cadenza regolare, tutto quello che spargo sul web in tema di pizza: post del blog, puntate del podcast, articoli che scrivo per altri siti, discussioni interessanti e quant’altro.
Non solo contenuti miei, tra l’altro, perché una parte di questa newsletter sarà dedicata a link vari dal web, con articoli interessanti, news globali sulla pizza e altro.
Te l’ho detto, non è Spam. Letteralmente, non può esserlo. Soprattutto perché in questo primo numero parliamo di pizza vegana.
Filippo Rosato e la pizza plant-based di Purezza
Ci siamo appena lasciati alle spalle il Veganuary, ovvero quell’iniziativa lanciata dall’omonima associazione del Regno Unito che dal 2014 ci invita a iniziare l’anno nuovo provando un’alimentazione totalmente a base vegetale per un mese intero.
Se di ristoranti vegani ne vediamo spuntare sempre di più (ma sono davvero ancora una manciata) non possiamo dire lo stesso delle pizzerie. Certo, l’attenzione alla sostenibilità è salita, e molti pizzaioli offrono nei loro menù una o due ricette alternative pensate per soddisfare non solo il bisogno, ma anche il palato e lo stomaco di chi non mangia prodotti di natura animale. Insomma, non la solita Marinara, che avrà sempre il suo perché ma non può essere in eterno la soluzione a tutto.
Il concetto di pizzeria totalmente vegana però è ancora ben lontano dal prendere piede, con qualche esempio sparso qua e là su territorio europeo, come vedremo più avanti. Ma pur sempre una nicchia nella nicchia.
In questo scenario il gruppo Purezza si pone come un’eccezione di tutto rispetto. La catena di pizzerie plant-based partita dalla città di Brighton nel Regno Unito conta ormai quattro sedi tra quella originale, Londra, Bristol e Manchester (e a un certo punto erano anche cinque con la sede di Hove, poi chiusa). Il brand è diventato un nome fondamentale nel panorama nazionale gastronomico, con un’identità specifica che ha marchiato anche una linea di prodotti per il commercio e un libro di ricette tutte a base vegetale.
Un successo che ha un’impronta principalmente italiana. Purezza è stato infatti fondato dalla coppia Tim Barclay e Stefania Evangelisti, inglese lui, italiana lei. Ma è l’incontro con il pizzaiolo Filippo Rosato che ha sicuramente dato una svolta alla loro storia.
È proprio con Filippo che parliamo nell’ultima puntata di Che Pizza - Il podcast che conduco assieme a Simon Cittati. Puoi ascoltarla qui sotto.
Filippo ci racconta come dal suo arrivo a Brighton in cerca di lavoro come architetto sia diventato executive chef e socio della catena. Come ha impostato (e poi evoluto) la sua identità di pizza e lo sviluppo delle proprie ricette. E come siano riusciti a espandere il business coprendo una vasta area del territorio britannico.
Quando parli con Filippo sai quando inizi ma non sai mai quando termini, e in realtà non vorresti mai finire di ascoltarlo. Tanto è vero che non solo la puntata ha sforato abbondantemente l’ora, ma c’è un contenuto nascosto di un’ulteriore mezz’ora dedicato agli abbonati del podcast su Buy Me A Coffee.
Ricordo ancora la prima volta che conobbi Filippo quando mi fece assistere all’apertura della seconda sede di Purezza a Londra, ancora prima che venne organizzata la serata stampa ufficiale: da allora ho raccolto tutte le chiacchierate e i video realizzati con lui in questa pagina del blog. Ce n’è di che leggere e ascoltare su di lui per un bel po’.
Vegano e italiano, con orgoglio
Che poi, a dirla tutta, i vari progetti di promozione della cultura vegana attraverso la pizza nel Vecchio Continente sono tutti di nostri connazionali. Già qualche anno fa scrissi, in un articolo per Pizza On The Road, delle varie pizzerie vegane messe in piedi dai nostri espatriati a Londra, e con successo.
Anche se allarghiamo lo sguardo al resto del Vecchio Continente possiamo notare che progetti simili indossano i colori della nostra bandiera. A Berlino c’è La Stella Nera. Ad Amsterdam abbiamo Mastino. E anche in casa ce la giochiamo bene, con ben due pizzerie totalmente vegane a Napoli: Vitto Pitagorico, in zona museo, e Piperita, a Casalnuovo. Magari per il prossimo Veganuary dedico una newsletter a tutti loro.
L’angolo dei bibliofili
Un paragrafo di questa newsletter sarà dedicata proprio a libri sulla pizza. E questa settimana cominciamo proprio con le letture consigliate da Filippo Rosato. Puoi ascoltare un’estratto del contenuto bonus con i suoi consigli qui sotto:
So già che a sentire l’entusiasmo di Filippo ti sarà venuta la voglia di acquistare almeno uno di questi libri. Non preoccuparti, ho preparato una lista per te, con tanto di link Amazon affiliato. Se clicchi da questi link, una piccola commissione andrà a sostenere proprio il podcast:
E ovviamente, non poteva mancare il libro dello stesso Filippo sulle ricette vegane di Purezza.
Cosa racconta il mondo pizza, ultimamente?
E ora arriviamo alla parte che ho spudoratamente copiato da altre newsletter, ma che forse è quella che mi diverte di più: una selezione di notizie sulla pizza raccolte in giro per il web. Articoli interessanti, ma anche robe inutili o semplicemente divertenti. Partiamo con un bel malloppone di link accumulati durante tutto il mese di gennaio.
Dall’Italia
Il 17 gennaio, che l’AVPN ha voluto istituire come giornata del pizzaiuolo napoletano, è ormai diventato a tutti gli effetti un World Pizza Day, e quindi gli articoli sulla pizza si sprecano. Soprattutto quelli con i dati statistici: salta fuori che la città di Alghero è prima in Italia per numero di pizze consegnate a domicilio, secondo uno studio di Confartigianato imprese Sardegna. Secondo i dati di Deliveroo, però, è Manfredonia. Mettetevi d’accordo!
Il prezzo di una pizza Margherita rimane sempre un indice dell’aumento dei costi a causa dell’inflazione: ce lo ricorda Bloomberg.
Nonostante tutto, il business pizza in Italia continua a crescere. E c’è una catena come Alice che non cessa di espandersi, con nuovi punti vendita in Piemonte.
C’è chi si lamenta però che a Torino ci sono troppe pizzerie.
Franco Pepe diventa un fumetto a fianco di Geronimo Stilton.
Il titolare di una pizzeria di Termoli consegna delle pizze a dei viaggiatori in treno, e il video diventa virale su TikTok.
Dal mondo
La pizzeria di Diego Vitagliano incoronata numero 1 al mondo da Big 7 Travel (un’altra di tante classifiche, che qua pare che non ci bastino mai).
Visto che parliamo di classifiche, vuoi conoscere le migliori pizzerie negli Stati Uniti e in Canada? Consulta quella di Yelp.
L’Antica Pizzeria da Michele ha aperto a New York e fra poco toccherà al Kosovo.
I proprietari del franchise di Domino’s in Russia potrebbero vendere il business a causa della guerra.
A proposito di Domino’s: in quale paese costa di più una pizza della catena? E in quale di meno? E quella di Pizza Hut?
La catena di pizzerie francesi Bonici inventa un “cartone” per la pizza riutilizzabile.
Letture interessanti
Un pezzo dell’Atlantic sullo storico problema dei cartoni della pizza.
Come i pagamenti digitali possono migliorare il commercio delle pizzerie.
La pizza è l’alimento giusto per gli sport di endurance.
Qual è l’impatto climatico della pizza?
Come diversi oli d’oliva cambiano il profilo della pizza napoletana.
La storia di Vancouver raccontata attraverso la pizza.
E per chiudere in leggerezza…
Ricordi la famosa scena della pizza di Breaking Bad? Ecco una rivisitazione in cui Walter White la consegna a… se stesso.
E insomma, com’è andato questo primo numero della newsletter? Ne vorresti di più? Vorresti contribuire a migliorarla? Allora fa’ una bella cosa: lascia un commento qui sotto, che si possono fare tante belle cose anche grazie ai tuoi suggerimenti. Se invece ti piace così com’è, un tuo like può illuminare la giornata. Trovi i mitici pulsantini per interagire qui sotto, sia che tu stia leggendo via mail che su Substack.
Un’ultima cosa: avrai notato dalla prima persona singolare che sono da solo a scrivere. Ma questa newsletter vorrebbe essere in realtà anche un progetto collettivo, aperto al contributo di amici e colleghi (come lo stesso Simon Cittati di Che Pizza - Il Podcast) e chiunque abbia qualcosa da dire. Se ti va di partecipare, scrivi pure a info@pizzadixit.com.
Grazie di aver letto fin qui.
Giuseppe A. D’Angelo: scrivo di pizza dal 2015 sul mio blog Pizza DIXIT. Dal 2021 conduco un podcast chiamato Che Pizza assieme al suo creatore Simon Cittati. Ho un gruppo Facebook chiamato Pizza Social. Nella vita mangio anche altro.